È questa ricchezza di impulsi che anima Jonny Carolla a rappresentare, in un nutrito ciclo di opere, la sua Palermo, una città che parla attraverso le sue strade, i suoi monumenti, il suo rapporto con il mare. È una fonte di ispirazione senza fine, mentre cammina tra i vicoli del centro o gira in bicicletta, lo sguardo non riesce a staccarsi dall’eleganza dei palazzi che ammira dal basso o dai panorami visibili dall’alto dei suoi tetti. Gli occhi sono attenti al presente ma la sua visione viene spinta con forza ai fasti del primo novecento, ed ecco che viali alberati e carrozze si contrappongono alla vita dei mercati e dei suoi vicoli, in un linguaggio moderno e impetuoso che sommerge lo spettatore di luce e colore.

L’azione creativa di Carolla sembra coagularsi nella materia fino a conferire tridimensionalità alle sue opere, riuscendo a trasmettere la forte energia del gesto pittorico e dando sfogo a ciò che di profondo lo abita. Carolla quando crea non disegna sulla tela, è il colore disposto sulla superficie che lo guida, che attraverso la visualizzazione delle forme tira fuori l’idea, in un processo a metà tra la maieutica e la gestualità dell’arte informale. Una pittura da autodidatta, che nasce con una sperimentazione più tradizionale e figurativa, per diventare più materica ed espressiva nel corso degli anni. 

È un’arte spontanea in cui la sensazione si fa creazione artistica, attraverso un procedimento istintivo che materializza nella sua forma più pura un concetto primitivo libero da qualsiasi substrato narrativo e che coincide, in ultima istanza, con l’atto stesso della sua esecuzione.